La Repubblica Italiana

La Repubblica Italiana, nata nel 1946, fa parte dell’Unione Europea (UE) dal 1957, quando era definita Comunità Economica Europea. L’Italia è dunque uno dei 6 Paesi fondatori dell’UE (attualmente composta da 27 Paesi), insieme a Francia, Germania, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo. Nel 2002, l’Italia è entrata nella zona Euro, che ad oggi conta 19 Paesi.
La Repubblica Italiana fa inoltre parte delle maggiori organizzazioni internazionali. Tra le più importanti si annoverano: G7, G20, NATO, OCSE, WTO, AIE, ESA.
Stando ai dati del 2021, l’Italia risulta l’ottava economia mondiale in termini di Prodotto Interno Lordo.
A livello internazionale, secondo le stime dell’Economist del 2021, la democrazia Italiana rientra tra le migliori democrazie imperfette con un punteggio di 7,68 su 10. L’Italia ricoprirebbe il 31° posto in una classifica che misura lo stato di maturità della democrazia in più di 160 Paesi. I punteggi più alti sarebbero relativi al pluralismo e ai processi elettorali (9,58) e alle libertà civili (7,65). I punteggi più bassi sarebbero relativi all’inefficienza della pubblica amministrazione (6,43) e alla partecipazione alla vita politica (7,22). Di seguito la mappa che riassume l’analisi dell’Economist del 2021. L’indice aggregato è calcolato sulla base dei risultati di un questionario sottoposto ai cittadini dei rispettivi Paesi e di considerazioni di esperti.

La separazione dei poteri
Le leggi che regolano il sistema politico italiano sono contenute nella legge fondamentale della Repubblica, ovvero la Costituzione. Il sistema politico italiano è organizzato secondo il principio della separazione dei poteri.
Il potere legislativo – il potere di fare le leggi, che vengono in seguito promulgate dal Presidente della Repubblica – spetta al Parlamento. Il Parlamento è suddiviso in due camere: il Senato della Repubblica e la Camera dei Deputati.
Solo in caso di necessità ed urgenza il Governo può emanare atti di natura legislativa (attraverso decreti legge e decreti legislativi). Vi sono poi alcuni casi specifici nei quali il potere legislativo spetta al popolo, attraverso il referendum.
La Corte Costituzionale ha il compito di verificare che non si legiferi contro la Costituzione. Il Presidente della Repubblica elegge un terzo dei giudici che la presiede. Un altro terzo viene eletto dal Parlamento e il restante terzo dalla Magistratura.
Il potere esecutivo – il potere di dirigere gli organi della Pubblica Amministrazione (PA), applicando le leggi – spetta al Governo. Il Governo è formato da tre organi: il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Consiglio dei Ministri, i Ministri con e senza portafoglio. I Ministri con portafoglio sono quelli a capo di un dicastero, ovvero di un apparato della PA competente per un settore specifico. Attualmente sono 15: Esteri, Interno, Giustizia, Difesa, Economia, Sviluppo Economico, Lavoro e Politiche sociali, Politiche agricole alimentari e forestali, Transizione ecologica, Infrastrutture e Mobilità sostenibili, Istruzione, Università, Cultura, Salute, Turismo. I Ministri senza portafoglio sono 9: Rapporti con il Parlamento, Pubblica Amministrazione, Affari regionali e autonomie, Politiche del mare e Sud, Sport e Giovani, Famiglia, natalità e pari opportunità, Riforme istituzionali, Disabilità, Affari europei, politiche di coesione e PNRR.
Il potere giudiziario – il potere di garantire il corretto svolgimento delle controversie civili, penali e amministrative e dunque di giudicare ed eventualmente punire chi non rispetta le leggi – spetta alla Magistratura. La Magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente rispetto ai partiti. Il Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) governa la Magistratura e dunque quest’ultima non risulta sotto il controllo del Ministro della Giustizia.
Il sistema elettorale
La Repubblica Italiana è una repubblica parlamentare. La rappresentanza democratica della volontà popolare è affidata, per mezzo delle elezioni politiche, al Parlamento. Quest’ultimo elegge con modalità differenti sia il Governo sia il Presidente della Repubblica. In Italia si parla dunque di democrazia rappresentativa. Difatti, i cittadini non possono, senza un’intermediazione di una rappresentanza politica, esercitare direttamente il potere legislativo.
Le elezioni politiche si svolgono ogni cinque anni, salvo scioglimento anticipato delle Camere. Dopo aver ricevuto i risultati, il Presidente della Repubblica – il Capo dello Stato – avvia le consultazioni tra i vari partiti. Su proposta dei partiti di maggioranza, dopo aver sondato gli orientamenti di tutte le forze politiche, conferisce l’incarico di formare il nuovo Governo ad un Presidente del Consiglio incaricato. Se quest’ultimo accetta l’incarico, egli diventerà a tutti gli effetti il Presidente del Consiglio dei Ministri (o Primo Ministro).
Il Presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento e da rappresentanti regionali, il suo mandato dura 7 anni e non detiene indirizzo politico. Dal 1946 al Gennaio 2022 si sono avvicendati 12 Presidenti della Repubblica. La durata media della presidenza è stata di circa 6 anni.
Nello schema sottostante vengono riproposte le considerazioni fatte fino ad ora in maniera sintetica.

I Governi dal 1946 ad oggi
Dal 1946 al 2022, i Primi Ministri sono stati 31, di cui 15 nominati più di una volta, per un totale di 68 Governi presieduti. Escludendo il Governo vigente, l’avvicendarsi dei diversi Primi Ministri ha determinato una durata media di Governo di 416 giorni, il 23% della normale durata che un Governo dovrebbe avere (5 anni). Per molti analisti, questa instabilità politica è stata – ed è tuttora – alla base di molte criticità legate alla percezione dell’Italia nel mondo. Una guida politica che cambia spesso non ha di fatto il tempo per poter attuare strategie di lungo periodo e difficilmente riesce a guadagnare credibilità in campo internazionale.
Di seguito, una panoramica di tutti i Presidenti del Consiglio della Repubblica Italiani, elencati in ordine decrescente per giorni di Governo dal 1946 al 2022. Cliccando sui nomi si ottiene il numero dei mandati e i giorni di Governo di ogni Presidente; è escluso dal conteggio l’attuale Presidente Giorgia Meloni.
Di seguito un altro grafico che evidenzia i risultati dell’elezioni politiche dal 1994 al 2018. Anch’esso mette in risalto la variabilità che contraddistingue il panorama partitico italiano.

Un futuro incerto
Di fatto, non c’è stato altro Paese al mondo che negli ultimi 70 anni abbia avuto un’instabilità di governo così pronunciata. Eppure, non solo l’Italia soffrirebbe di incertezza cronica: negli ultimi anni molti analisti riscontrano una crescente instabilità a livello mondiale. Attualmente l’incertezza è esplosa per via della pandemia da Covid-19 e l’acerbarsi del conflitto russo-ucraino.Questi due eventi hanno determinato una crisi energetica, la carenza di materie prime e una forte inflazione: proprio questi sono i principali driver dell’attuale incertezza globale.
L’Economic Policy Uncertainty è un indice che sintetizza molte variabili: gli articoli giornalistici dedicati all’incertezza, il disallineamento tra la realtà e le previsioni economiche, l’incertezza della politica fiscale… Di seguito una panoramica dell’indice dal 1997 al 2022 a livello mondiale e nazionale. Per ogni anno è riportata la media dell’indice calcolato mensilmente.
TAKE AWAY
► La Repubblica Italiana è una repubblica parlamentare. Le leggi fondamentali che regolano il funzionamento della Repubblica sono contenute nella Costituzione. Il sistema democratico indiretto italiano si basa sul principio di separazione dei poteri.
► L’Italia risulta una delle migliori democrazie imperfette a livello internazionale. Accanto ad un fiorente pluralismo, un buon sistema elettorale e ad un relativamente alto grado di libertà civili, sono registrate carenze sulla scarsa diffusione della partecipazione alla vita politica e sull’efficienza della Pubblica amministrazione.
► Dal 1946 al 2022, si sono contati ben 68 mandati governativi, al posto dei 15 che si sarebbero dovuti alternare normalmente. Ciò denota una forte instabilità politica lungo tutta la sua storia. Attualmente, l’incertezza è una costante non solo italiana, ma propria della maggior parte dei Paesi a livello globale.
Fonti:
– Senato della Repubblica – Costituzione della Repubblica Italiana – 2009
– Sito ufficiale del Governo – Ministri e Sottosegretari – Novembre 2022
– The Economist – Democracy Index 2021 – Febbraio 2022
– Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali – Archivio storico dell’elezioni – 2022
– Economic Policy Uncertainty – Economic Policy Uncertainty Uncertainty Index – Gennaio 2022