Il settore del turismo in Italia

In Italia, il turismo genera direttamente circa il 5% del PIL e incide indirettamente sul 13% dello stesso; rappresenta direttamente il 6% e indirettamente il 15% dell’occupazione totale. Per saperne di più sulla struttura dell’economia italiana, si rimanda all’apposito articolo.
L’imponenza di questo settore economico si deve all’enorme patrimonio artistico e naturalistico italiano. Nel 2020 si contano 4.265 musei e istituzioni similari aperti, pubblici e privati: 3.337 musei, 295 aree archeologiche e 633 monumenti o complessi monumentali. I Comuni italiani che ospitano almeno una struttura a carattere museale sono quasi 2.400. Vi sono inoltre migliaia di luoghi di culto, borghi medievali, palazzi e residenze di interesse storico disseminati su tutto il territorio nazionale.

Si osservi, ad inizio 2022, la lista dei Paesi con più siti Patrimonio dell’Umanità riconosciuti dall’UNESCO.

L‘Italia risulta il Paese con maggiori siti riconosciuti patrimoni dell’umanità dall’UNESCO. Considerando che, a inizio 2022, si contano 1.154 Patrimoni dell’Umanità in 167 Paesi, l’Italia, che rappresenta lo 0,2% delle terre emerse, possiede il 5% dei siti UNESCO.
Anche per tale motivo, l’Italia risultava nel 2019 il quinto Paese più visitato al mondo dagli stranieri. Di seguito i Paesi più visitati dai turisti stranieri al 2019. I dati sono espressi in milioni.

I dati post-pandemia sono ovviamente completamente diversi. A livello globale il movimento di turisti nel 2020 si è ridotto del 73% (in Europa del 68%). Nel 2021 si è registrato un timido rimbalzo, ma a livello globale si registra ancora un -72% rispetto al 2019 (in Europa -63%).

Il turismo in Italia

Per quanto riguarda il turismo entro i confini nazionali, nel 2019 solo Spagna e Francia avevano registrato in Europa un maggior numero di presenze dell’Italia. Per presenze si intende il numero delle notti trascorse negli esercizi ricettivi. Quest’ultimi, a fine 2018, si potevano suddividere in 33.000 esercizi alberghieri e 183.000 esercizi extra-alberghieri.

Nel 2019, il turismo in Italia aveva segnato il proprio record storico; era arrivata a quota 436,74 milioni di notti trascorse (+1,8% rispetto al 2018) e 131,38 milioni di turisti (+2,6% rispetto al 2018). Delle presenze totali, 220,7 milioni erano imputabili a turisti stranieri; tra gli arrivi totali, circa il 50% era imputabile a stranieri.

Nel 2020 si è verificata una forte inversione di tendenza a causa della pandemia da Covid-19 (-57,6% sul numero degli arrivi e -52,3% sul numero di notti trascorse). Nel 2020 si stimano 16,5 milioni di turisti stranieri (-74,6% sull’anno precedente). Di seguito una serie storica degli arrivi e delle presenze di turisti in Italia dal 2008 al 2020.

I Paesi di provenienza dei turisti stranieri e le strutture ricettive più scelte

Di seguito i primi 15 Paesi esteri di provenienza per numero di arrivi in Italia nel 2020.

Come risulta chiaro, i tedeschi sono di gran lunga gli stranieri che più apprezzano il Bel Paese. Rispetto agli anni precedenti, a causa della pandemia, è calato fortemente il numero di stranieri provenienti dall’estero, in particolare da Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Cina.

Di seguito un grafico in merito alla distribuzione degli arrivi e delle presenze tra le varie tipologie di strutture ricettive. I dati fanno riferimento al 2020.

Gli esercizi extra-alberghieri conquistano, da molti anni, fette sempre più considerevoli del mercato. Anche nel 2021, gli alloggi privati si confermano la sistemazione prevalente durante gli spostamenti turistici (57,4%; 65,6% in termini di notti). Il ricorso agli alloggi privati prevale come sempre nel Mezzogiorno (oltre i due terzi degli spostamenti turistici), soprattutto abitazioni di parenti e amici (31,5% dei viaggi) e alloggi in affitto (25,7%). Nelle località del Centro si registra la quota più bassa di viaggi negli alloggi privati (51,5%) ed è maggiore l’incidenza, rispetto alle altre aree del Paese, dei soggiorni in strutture extra-alberghiere (16,4%), soprattutto campeggi e agriturismi. Al Nord, la quota dei viaggi nelle strutture collettive (46,9%) è sopra la media nazionale (42,6%), in virtù del maggior peso dei soggiorni in albergo (39,5%).

Nel 2021, in termini di notti, si registra un marcato aumento (+60% sul 2020) per i viaggi di lavoro che porta la loro durata media a 4,8 notti (oltre una notte in più). Anche i viaggi di vacanza sono mediamente più lunghi rispetto al 2020 (da 6,3 notti a 6,9); pertanto la durata media dei viaggi nel loro complesso aumenta e si attesta a 6,8 notti (era 6,2 nel 2020).

Le attrazioni e le regioni più visitate

Di seguito le maggiori attrazioni a pagamento visitate nel Bel Paese nel 2019 e 2020.

La crescita progressiva del numero di visitatori registrata negli ultimi anni ha subito un brusco arresto: nel 2020 -72% i visitatori di musei, aree archeologiche, monumenti e complessi monumentali rispetto all’anno precedente. Nonostante ciò, il Colosseo, le Gallerie degli Uffizi e il parco archeologico di Pompei si confermano le attrazioni più visitate in Italia e, insieme alle altre strutture museali, si confermano un importante volano per il turismo in Italia.

Nel corso del 2020, nonostante le limitazioni dovute alla pandemia, il 92% delle strutture museali italiane è rimasto aperto al pubblico, anche se parzialmente. Sette musei su 10 (73%) hanno promosso modalità di visita online, incrementando le iniziative e i servizi digitali già disponibili nel periodo pre-pandemia.

La maggior parte delle strutture è localizzata nelle regioni del Nord (46,2%), il 28,9% nel Centro e il 24,9% nel Mezzogiorno.

Di seguito il numero di turisti (residenti e non) suddivisi per regione di destinazione nel 2020.

Viaggi e vacanze dei residenti Italiani

Nel 2021, il turismo dei residenti è ancora fortemente limitato dalle restrizioni dovute alla pandemia da Covid-19. L’anno si chiude con un numero di viaggi con pernottamento (41,6 milioni) sostanzialmente stabile rispetto al 2020 ma ancora molto lontano da quello pre-pandemia (-40% rispetto al 2019).

Le vacanze sono 38,7 milioni, sostanzialmente stabili rispetto al 2020 (circa il 93% del totale dei viaggi
e il 95% delle notti). Soltanto il 7% dei viaggi è per motivi di lavoro (circa 3 milioni). In termini di notti si registra un marcato aumento (+60% sul 2020, pari a circa 5 milioni di notti in più).

Dopo la drastica contrazione del 2020, a partire dall’estate 2021 gli spostamenti turistici all’estero dei residenti mostrano timidi segnali di miglioramento. La crescita dei viaggi internazionali rispetto al 2020 riguarda soprattutto gli spostamenti verso i Paesi dell’Unione europea (+52,8%).

Tuttavia, anche nel 2021 continua a prevalere la connotazione domestica dei viaggi effettuati dai residenti: gli spostamenti turistici che hanno come destinazione una località italiana sono l’89,3% (90,9% nel 2020; 76,1% nel 2019).

Nel 2021 il Nord rimane l’area del Paese con più potere attrattivo (39% dei viaggi), sia per le vacanze brevi (50,6%) che per i viaggi di lavoro (41,3%). Il primato per le vacanze lunghe spetta al Mezzogiorno (38,5%), che supera sia il Nord (32%) che il Centro (16,2%). Toscana, Emilia-Romagna, Lombardia, Puglia, Sicilia e Veneto sono le sei regioni più visitate e accolgono complessivamente il 51,2% degli spostamenti interni. Per lavoro, si viaggia di più verso Lazio, Lombardia ed Emilia-Romagna che, insieme, ospitano oltre il 45% dei viaggi d’affari in Italia.

I viaggi all’estero hanno come destinazione prevalente una meta europea (90,2%): i Paesi più visitati nell’anno sono Romania (12%), Spagna (11,6%), Francia (11,5%) e Grecia (9,6%). La Francia è la destinazione più scelta per le vacanze brevi (17,3%) e i viaggi di lavoro (28,8%). Romania (15,8%) e Grecia (13,2%) sono le mete preferite durante le vacanze lunghe nell’anno per motivi differenti: per la prima si tratta prevalentemente di vacanze effettuate verso i paesi di origine per far visita a parenti e amici; per la seconda di vacanze estive di piacere/svago/relax al mare.

In un anno ancora segnato dalla pandemia e prevalentemente dagli spostamenti interni, l’automobile
continua a essere il mezzo di trasporto più utilizzato per viaggiare
(nel 69,8% dei casi). Tuttavia la sua incidenza diminuisce rispetto al 2020 (era 73,9%) per tutti i tipi di viaggio, in particolare per quelli di lavoro, anche se rimane molto più elevata rispetto al 2019 (56,5%).

TAKE AWAY

► Il turismo in Italia è estremamente importante. Si contano circa 1,4 milioni di addetti, 33.000 esercizi alberghieri e 183.000 esercizi extra-alberghieri.
► Ad inizio 2022, l’Italia risulta il Paese con maggiori siti riconosciuti patrimoni dell’umanità dall’UNESCO a livello globale. Prima della pandemia, il Bel Paese risultava il quinto Paese più visitato al mondo dagli stranieri.
► Nel 2020, si è registrato un calo drastico a causa della pandemia da Covid-19. I turisti totali sono stati 55,7 milioni (131 nel 2019), di cui circa 16,5 stranieri (65 nel 2019). La maggior parte dei turisti stranieri provengono dalla Germania. Il Nord risulta l’area più visitata. Colosseo, Gallerie degli Uffizi e Pompei risultano le attrazioni più visitate.
► Nel 2020 i viaggi dei residenti in Italia hanno toccato il minimo storico: diminuiscono sia le vacanze sia i viaggi per lavoro. Nel 2021 si osserva un timido miglioramento di tutti gli indicatori turistici.

Fonti:

UNESCO – Sito ufficiale Patrimoni dell’Umanità Italia – 2022
UNESCO – Lista Patrimoni dell’Umanità – 2022
ISTAT – Statistiche culturali – Dicembre 2021
ISTAT – Musei e istituzioni similari in Italia – Febbraio 2022
UNWTO – Tourism Highlights 2020 Edition – Gennaio 2021
MIBACT – Rilevazione 2020 su musei, aree archeologiche e monumenti a pagamento – 2021
ISTAT – Viaggi e Vacanze in Italia a all’estero – Aprile 2022
ENIT – Osservatorio Nazionale del Turismo